mercoledì 31 maggio 2017

VITALBACHIARA la storia di Clematis e Vasco


Le ho conosciute entrambe, sia la Vitalba che l’Albachiara.
L’ Albachiara, era simpatica all’inizio, ma poi due palle. Una ragazzina mai cresciuta, sempre fresca come l’aria, che con la faccia pulita cammina per strada mangiando una mela coi libri di scuola..ma vai a lavorare vai, e smettila di chiuderti in quella stanza e tutto il mondo fuori. Secondo me non s’è mai ripresa dalla morte di Massimo Riva.
Mentre con la Vitalba siamo rimaste amiche, donna di tutt’altra tempra lei. Oggi pranziamo insieme. Io e lei. Insomma siamo solo noi. Con quel nome demodé penseresti che è vecchia, ma se le chiedi
Quanti anni hai stasera?
Lei ti risponde quanti me ne dai bambina
Forse ne ho soltanto qualcuno più di te..
E in effetti non li dimostra per niente, la sola parte che puoi cogliere di lei è il germoglio, sempre giovane e sempre tenero. Va presa di punta insomma, che come scendi più in basso lei è piena di alcaloidi, che poi ti ritrovi il fegato fegato spappolato. Ci sono donne come l’Albachiara che ti spezzano il cuore e donne come la vitalba che invece ti spaccano il fegato .. e non c’è dottore non c’è dottore. Ti svegli la mattina e sei ancora in coma. 
Per questo ogni volta che non c’è 
proprio quando la stavi cercando, 
e ogni volta quando 
hai voglia di mangiarla sappi che la devi cuocere. Altrimenti ci vuole quello che io non ho
Ci vuole pelo sullo stomaco
Provala sul risotto se sei un’incredibile romantica, pure un po’ nevrotica;  fanne polpette a mo’ di rösti se vuoi vivere una favola.  Eh guarda quante novità, 
guarda grande, 
guarda là,
la vitalba ti infesta anche in città..


vitalba fritta 

Se sei tipo da sballi ravvicinati la devi provare fritta. Fritta a mio modesto parere dà il meglio di sé: pastella di acqua e farina densa e via in olio profondo per neanche un minuto: la sua anima fragile si scioglie in una croccante panatura e ti lascia quel finale leggermente amarognolo. Così senza parole, mentre sei lì e ne mangi veloce come il vento, 
quante espressioni di godimento sul tuo volto.
Per quegli spiriti liberi liberi che la tradizione culinaria italiana gli va stretta, possono provarla come ripieno di involtini primavera, sembrano quasi germogli di soia ma parlano parecchio toscano.             Vuoi una vita spericolata? Ripassa la vitalba in padella con un po’ di salsiccia
Se ti va di passare una splendida giornata, stravissuta, straviziata a fare ravioli, giocala nella farcia, con patate e soprassata.
Non puoi andare in Messico ma vuoi comunque andare al massimo? saltala in padella con olio e aglio e annegala in una frittata. Ma c’è chi dice no. Ed è sempre il solito Alfredo, nato per sciupare tutte le occasioni, che non gli piace la frittata. Nessun problema.
Uovo quante deviazioni hai? Strapazzato, ancora in coma, praticamente una omelette. Va bene lo stesso con la vitalba.
E sorridete perché gli spari sopra è la brutta traduzione di  Celebrate: The party is over.
e purtroppo anche la vitalba tra poco sarà over fino alla prossima primavera.
Ciao Vitalba, sai cosa vuol dire ciao
ma è più un arrivederci a aprile.


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